In un piccolo eremo semidiroccato fra le montagne della Corea vive in rigorosa ascesi un anziano maestro zen insieme a due discepoli, il giovane Kibong e il piccolo Haejin, un orfano di cinque anni. Un giorno Haejln, giocando fra gli alberi con la fionda, colpisce involontariamente un uccello che sta covando, e ne distrugge il nido, fra le strida del compagno rimasto indenne. È il primo impatto di Haejin con la morte. Il bambino compie infatti inutilmente ogni tentativo per curare l'uccello ferito, che muore nella notte. Haejin lo sotterra l'indomani - vincendo il ribrezzo per la putrefazione - osservato e come sgridato dalle strida dell'uccello rimasto solo, che da quel momento lo seguirà ovunque